La nostra proposta

  1. Introduzione

L’esperienza delle comunità di Clan Universitari (C.U.) è nata per venire incontro alle esigenze degli scout fuori sede, che vivono lo scautismo in un periodo per loro  particolarmente importante e delicato.

Queste realtà sono nate dal basso, cioè da giovani studenti universitari scout, che hanno cominciato ad incontrarsi con la voglia di vivere e portare lo scautismo dentro l’ università e di non abbandonare il percorso intrapreso nei luoghi d’origine.

I C.U. vogliono dare una risposta a questo bisogno con il metodo scout “adattato ai ragazzi e alle ragazze nella realtà sociale italiana di oggi”, come dice l’Art. 1 dello Statuto Agesci, con una attenzione particolare per  gli studenti universitari fuori sede.

  1. Storia e Situazione Attuale

La storia dei C.U. è ormai trentennale. (Vedi Storia)

L’attuale situazione conta operativi 5 gruppi a Bologna, Roma, Milano, Padova e Torino per un totale di un centinaio di ragazzi ed una trentina di capi. I gruppi di Roma (Roma S.U.), Milano (63) e Torino (110) sono gruppi autonomi autorizzati e inseriti attivamente nelle rispettive Zone. I C.U. di Padova e Bologna sono seconde unità delle comunità R/S di gruppi cittadini,  del  Padova 7 e  del Bologna 3.

  1. Le esigenze dei ragazzi

La vita da fuori sede incide fortemente sulla crescita dei ragazzi, mettendo alla prova le loro  capacità di autonomia, di condivisione di vita con gli altri, di gestione del tempo e del denaro. Incide anche dal punto di vista psicologico, perché essi si ritrovano improvvisamente senza quei riferimenti che guidavano il loro comportamento a casa.

Riassumendo gli R/S universitari fuori sede:

  • Scelgono di vivere lontani da casa per studiare, ma restano fortemente legati alla realtà di origine e ne sentono grande nostalgia, soprattutto durante il primo anno;
  • Sono messi di fronte all’esigenza di gestire autonomamente e fin da subito la propria quotidianità in termini di tempo e risorse;
  • Hanno necessità di instaurare nuove relazioni autentiche e trovare nuovi punti di riferimento per la propria crescita;
  • Hanno la possibilità di rimettersi in gioco in una realtà nuova e spesso molto diversa da quella di origine, liberi dalle “etichette” che li caratterizzavano;
  • Corrono il rischio di approfittare della nuova libertà per condurre una vita disimpegnata, sregolata o di chiudersi esclusivamente nello studio, mettendo tra parentesi la propria dimensione umana e le relazioni;
  • Si allontanano fisicamente dalla comunità cristiana di riferimento e hanno più difficoltà a essere parte attiva della Chiesa; rischiano quindi di sospendere o annacquare il proprio cammino di fede.
  1. La nostra esperienza

Alla luce di numerosi anni di sperimentazioni ed esperienze sul campo, riteniamo che la realtà dello scautismo universitario possa fornire un arricchimento per l’Associazione in quanto è un’opportunità concreta per tanti ragazzi, che scelgono di studiare fuori dalla propria città, di continuare il cammino scout.

Il Clan universitario si propone di offrire ai ragazzi:

  • un luogo dove vivere il metodo R/S nella sua integrità, organizzando e calibrando le attività in base alle loro esigenze specifiche soprattutto in termini logistici e di tempo;
  • una rete significativa di relazioni che li aiuti ad inserirsi nel nuovo contesto e a superare le difficoltà della lontananza attraverso la condivisione dell’esperienza comunitaria;
  • l’occasione per continuare a coltivare il percorso di fede all’interno del nuovo territorio, allacciando le relazioni con la pastorale universitaria;
  • delle occasioni per vivere all’interno della nuova realtà esperienze di servizio;
  • far scoprire loro il territorio, la storia della città di studio  e della regione in cui studiano; far conoscere le varie realtà che popolano il territorio, sperimentando forme di cittadinanza consapevole.

 

  1. 1         Complementarietà: affiancamento alle comunità d’origine e collaborazione

L’inserimento dell’R/S nel C.U. segue il principio della gradualità: nei primi mesi si tende ad essere legati al proprio Clan d’origine ma  è solo un momento di passaggio che dura giusto il tempo di elaborare il distacco. Successivamente l’R/S si rende conto che lo scautismo va vissuto nel quotidiano camminando con i propri compagni di strada. L’R/S a quel punto si identifica completamente nella comunità del C.U.

Perchè funzioni al meglio, il passaggio da un clan all’altro necessita del supporto e della collaborazione fra le staff, sia riguardo alla passata progressione personale dell’R/S sia per progettare insieme i punti su cui lavorare verso la Partenza.

4.2               L’università come territorio di riferimento

I vari gruppi universitari testimoniano quindi all’interno dell’Università l’identità chiara e precisa di appartenenza all’Agesci e sono dunque una finestra dedicata sul mondo universitario e sulle problematiche dei ragazzi in questo delicato momento della loro crescita per l’Associazione.

Il C.U., riconoscendo l’università come suo luogo eletto, si pone come:

  • presenza scout che funge da osservatorio sul mondo dell’Università, in grado quindi di coglierne cambiamenti, tensioni, problematiche e potenzialità, rielaborando il tutto per offrire una presenza ed una testimonianza qualificata, ed un servizio all’associazione;
  • risposta associativa alle domande di essere attivi, presenti ed impegnati nel mondo universitario da soggetti come ad esempio la Pastorale Universitaria.

4.3               L’importanza di un progetto: l’esperienza delle Co.Ca. e delle Zone

A garanzia della qualità della proposta occorre che:

  •     I clan abbiano una Co.Ca. di riferimento che preveda nel suo Progetto Educativo il C.U., i cui Capi abbiano il loro progetto del Capo in relazione col P.E. e alle dinamiche del C.U. stesso.
  •     I C.U. siano inseriti nella Chiesa Locale e fanno riferimento alla Pastorale Universitaria.

Che la maggior parte dei C.U. attualmente attivi collabora attivamente con la Zona, verso la quale il C.U. è in servizio riguardo il mondo universitario e dei fuori sede